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EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI E RISCHI PER LA SALUTE

EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI E RISCHI PER LA SALUTE

Il succedersi di grandi emergenze, con i conseguenti necessari interventi nel campo della sanità pubblica, ha portato il nostro Paese in quest’ultimo ventennio a prestare notevole attenzione alle emergenze legate alla diffusione di agenti patogeni correlate con i cambiamenti climatici e alle interazioni ambientali connesse.
Le malattie trasmissibili dagli animali all'uomo (zoonosi) rappresentano un'importante aspetto di salute pubblica, con conseguenze sociali ed economiche rilevanti. Oltre il 60% di tutti gli agenti patogeni per l'uomo hanno serbatoi animali e si stima che circa il 75% delle malattie nuove ed emergenti siano di origine animale. Le zoonosi costituiscono storicamente un serio problema di salute pubblica soggetto ad una continua evoluzione degli scenari epidemiologici.
Negli ultimi anni questi processi evolutivi hanno subito una brusca accelerazione dovuta a una serie complessa di fattori biologici, ambientali, e socio-economici.
Le modificazioni degli ecosistemi, il contatto dell’uomo con ambienti non antropizzati, la rapida evoluzione delle tecniche di allevamento intensivo e l’incremento della movimentazione di animali e alimenti hanno modificato i rapporti uomo-animale e hanno facilitato la comparsa di nuove zoonosi (emergenti) o hanno modificato gli scenari epidemiologici di quelle già esistenti (riemergenti). La diffusione di patologie emergenti e riemergenti si manifestano spesso con episodi epidemici a carattere transnazionale che, oltre alla morbilità e alla mortalità associate, hanno generalmente gravi conseguenze in termini socio-economici.
L’impatto emozionale e mediatico di questi episodi è forte: riconoscere prontamente le emergenze epidemiche distinguendole dai possibili “falsi allarmi” è di capitale importanza per poterle fronteggiare efficacemente.
Nell’ultimo decennio, in Italia si registrano variazioni delle temperature con un aumento della temperatura massima di circa 0.6° C al nord e di 0.8 al sud; variazioni anche delle precipitazioni con tendenza in tutte le regioni ad un aumento dell’intensità ed una contestuale diminuzione della durata, in termini di giorni di pioggia. Alterazione del livello del mare con la registrazione di una anomalia del mar Mediterraneo, che non cresce di livello come gli oceani; si osserva da un lato un aumento dell’ evaporazione a causa del riscaldamento globale e dall’altro, a causa della riduzione delle precipitazioni, una diminuzione dell’apporto idrico dei fiumi e delle acque interne che di conseguenza portano ad un aumento della salinità del mediterraneo.
Modificazione della qualità dei suoli e rischio di desertificazione a causa, oltrechè dei cambiamenti climatici, dell’impatto delle attività umane che esercitano una forte pressione antropica sul territorio, per cui si registra una progressiva perdita di biodiversità.
L'intensità di certi disastri in zone a rischio risulta amplificata ed è la conseguenza dei cambiamenti nell’erosione del suolo a causa degli impatti degli insediamenti umani con conseguente aumento della forza distruttiva dell'evento. Gli eventi estremi si verificano sempre più spesso con maggiore frequenza e con elevata intensità. Si stima che sul territorio nazionale più del 2,6% sono aree a rischio inondazione e frane.
Gli scenari futuri per l’Europa, l’Italia e per le regioni che si affacciano sul bacino del Mediterraneo non sono dei più rosei, si prevedono eventi estremi con ricadute sui sistemi produttivi, agricoli, urbani e turistici; spostamento verso nord degli ecosistemi naturali con profonde modifiche della geografia, perdita di biodiversità ed aumento della desertificazione con ripercussioni sull’intero sistema economico e sul tessuto sociale con aumento del divario tra regioni del nord e sud e con problemi di equità delle popolazioni locali.
Non sono trascurabili gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute. Impatti diretti sulla salute sono imputabili alle ondate di calore, alluvioni, frane e vento forte. Impatti indiretti invece, riguardano l’aumento delle malattie allergiche e di quelle trasmesse da vettori. C’è un incremento delle malattie legate all’acqua dovute all’aumento d’inondazioni e ai danni delle fognature con contaminazione dell’acqua potabile e dei reflui. Aumenti di temperatura fanno registrare aumenti dell’infezione di salmonella, malattia endemica in Italia. Aumenta anche il rischio d’intossicazione da alghe e batteri potenzialmente tossici e presenti nelle acque in concentrazioni più abbondanti, come registrato da recenti fatti di cronaca in molte regioni italiane.
I cambiamenti climatici, le modificazioni ambientali nei centri urbani, la globalizzazione, l’intensificarsi degli scambi commerciali e dei viaggi stanno contribuendo a modificare la velocità, oltre che le dinamiche, con cui le malattie trasmissibili possono diffondersi. L’incremento delle temperature medie stagionali registrate a livello globale e le numerose situazioni di degrado ambientale sono tra le cause più importanti dell’aumento dei casi di infezioni trasmesse da artropodi all’uomo e agli animali. In particolare la diffusione della “zanzara tigre” (Aedes albopictus) e di altri fastidiosi insetti è un problema sempre più presente nelle nostre città in quanto potenziale causa di nuove emergenze sanitarie.

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