IL MEZZOGIORNO E L'INNOVAZIONE
La realizzazione di interventi tesi al potenziamento delle infrastrutture esistenti sul territorio regionale, opportunamente concepiti e finalizzati, ma anche gestiti con modalità innovative ed il conseguente indotto di sviluppo di strutture di ricerca e di formazione di figure ad elevata professionalità rappresentano, in una prospettiva di breve-medio periodo, una componente ineliminabile di un qualsiasi percorso di sviluppo del Mezzogiorno.
In questa ottica, il futuro Governo regionale, per rendere efficace il suo contributo in questa direzione, dovrà sviluppare un impegno "importante" negli ambiti che gli sono propri, indirizzando la sua azione verso la modificazione di quegli indicatori che definiscono lo squilibrio in materia di risorse scientifiche e tecnologiche, di infrastrutture di ricerca, di addetti e di professionalità specifiche.
Di conseguenza si ritiene che, l'azione debba focalizzarsi su due specifici obiettivi:
- il sistema orizzontale d'intervento, mirato al conseguimento di risultati di rapida e diffusa efficacia sul territorio sia regionale che nazionale ed europeo;
- il miglioramento delle infrastrutture esistenti, centrato sulla progettazione e realizzazione del potenziamento dei propri insediamenti scientifico-tecnologici.
Il primo obiettivo è la traduzione di azioni previste anche in altre iniziative in ambito regionale, in relazione ai vari progetti già realizzati che incidono sulla trasformazione tecnologico-scientifica della regione Puglia, individuando elementi specifici e mirati d'intervento tali da correggere i divari e le divergenze esistenti ancora presenti nel territorio regionale.
Il secondo obiettivo va inteso come contributo al conseguimento di quel citato obiettivo generale che prevede il riequilibrio delle potenzialità scientifiche e tecnologiche delle diverse parti della Regione. In questo senso occorrerà identificare le condizioni necessarie per far divenire critiche le potenzialità tecnologiche e scientifiche ed individuare anche dei referenti privilegiati e qualificati con i quali costituire una rete di soggetti interessati all'attuazione di azioni determinanti per il consolidamento delle infrastrutture di ricerca ed innovazione.
L’ultimo rapporto comunitario sull’innovazione tecnologica in Europa evidenzia come l’Italia sia un Paese che opera prevalentemente sull’innovazione di secondo livello, ovvero che utilizza le innovazioni di “altri” trovando applicazioni innovative e creative per produrre, procedendo ad un’assemblaggio di innovazioni, in modo più efficiente che, per funzionalità e modalità d’uso appaiono nuovi.
Il campo della ricerca scientifica, richiede per lo più questo tipo di approccio: molte tecnologie sono già disponibili in altri campi di studio, ma del tutto nuove per i comparti come per esempio quelli relativi ai cambiamenti climatici ed alla diffusione di zoonosi emergenti e riemergenti e alla loro diffusione su scala locale a causa della insufficienza, della totale carenza di una domanda (sia pubblica che privata) di tecnologie diagnostiche innovative ma soprattutto a causa della scarsa trasversalità che caratterizza lo sviluppo tecnico in questo comparto di ricerca.
L’Istituzione di un Centro Regionale di Ricerca sulle zoonosi in relazione anche ai cambiamenti climatici, farebbe non solo emergere la domanda di innovazione di secondo livello, ma anche favorire le condizioni per un’innovazione tecnologica di primo livello dando impulso allo sviluppo di protocolli diagnostici innovativi e di brevetti nel campo delle zoonosi emergenti e riemergenti attraverso:
- produzione di Procedure Operative Standard ed Innovative per l’isolamento, l’identificazione e la tipizzazione dei diversi agenti patogeni;
- approfondimento delle conoscenze su alcuni meccanismi di virulenza e diffusione degli agenti zoonosici;
- sviluppo e armonizzazione di metodi diagnostici e di tipizzazione in ambito biologico, veterinario e medico;
- sviluppo o creazione di database regionali e nazionali per gli agenti zoonosici del progetto e produzione di report epidemiologici armonizzati e integrati con dati raccolti in ambito veterinario e umano;
- applicazione di metodi di analisi spaziale e locale nello studio di epidemie;
- sistema informativo per la gestione integrata dei programmi di prevenzione e controllo delle zoonosi nella regione Puglia;
- miglioramento della qualità della partecipazione ai networks italiani ed europei di ricerca e sorveglianza sulle zoonosi.